venerdì 1 novembre 2013

Ritorno a bordo, al lavoro!

Tre giorni di viaggio, il Sudamerica da sud a nord, Buenos Aires, Caracas, Port of Spain...

Arrivati a bordo a Chaguaramas nemmeno il tempo di pensare! Ci mettiamo subito ai lavori per approfittare al massimo del tempo in cantiere. La stagione di crociere incalza: fra un mesetto il primo imbarco e le crociere continueranno ininterrotte sino ad aprile. Subito dopo partiremo per Panama e le Galapagos.
Non sono previste altre soste tecniche prima della Traversata dell'Oceano Pacifico.

Preparare una barca per una traversata significa prevedere per quanto possibile quali saranno i punti sottoposti a sforzi e logorii, e rinforzarli per evitare rotture. Va detto che Selaví è una barca che ama l'Oceano: quando traversammo l'Atlantico nel 2010 per tornare ai Caraibi tutta l'attrezzatura si comportò in modo eccellente.

Un punto che può dare problemi in traversata è la trozza, ovvero l'articolazione fra boma ed albero. Selaví ha una randa imponente e gli sforzi durante una lunga navigazione possono essere notevoli. La rinforzeremo inserendo una boccola che non si usuri con le miglia. (... amici velisti... tutti a controllare la trozza! :-))

Per fare questo è necessario portare il boma in officina.
Il boma di Selaví pesa un buon 80 chili, per quasi 7 metri di lunghezza. Drizza, amantiglio, scotta, borose, cime e cimette varie, consentono di manovrarlo in sicurezza, ma scollegare tutto e portarlo fuori dalla barca è tutt'altra storia! Una bella mattinata di lavoro, e finalmente il boma è appoggiato a terra.

Ne approfittiamo per far saltare tutti i rivetti e cambiarli isolando bene la ferramenta dal boma.
Alluminio ed inox non andranno mai d'accordo, qualsiasi cosa si faccia!





Fase 1: sfiliamo il lazy bag e solleviamo la vela dal boma.

Scolleghiamo la trozza, sostenendo il boma con drizza ed amantiglio.


Boma appoggiato in coperta! Fase 1 completata!
Un sistema di cime per sollevare il boma con la drizza.
Ecco fatto! Boma a terra!

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