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lunedì 1 luglio 2013

In campeggio!

So che può sembrare strano, ma la vita non fatta di valori assoluti... Pur vivendo ai Caraibi abbiamo la gioia di trascorrere una settimana in tenda nel campeggio dei nostri amici Alessandra, Maurizio, Bianca ed Eugenia, Il Concadoro di Feriolo, sul lago Maggiore.
Piazzola sul lago, cenette a bordo spiaggia, balletti di germani, cigni e folaghe, (guardate che strane zampe hanno), il battesimo del quadricottero e...ritrovare gli amici.
Tony e Daniela hanno aperto “Volando” sulla passeggiata di Feriolo. Una moltitudine di elementi in tessuto ricamati al momento, artigianato di classe e stampe fotografiche lavorate dall'abile mano del Tony.
Un esempio di energia ed ottimismo... ingredienti che abbiamo trovato di rado in questo viaggio italiano.

Auguri amici, siete grandi!















giovedì 18 aprile 2013

Un fortunato incidente!

Siamo all'ancora a Rodney Bay, è un bel pomeriggio, quando all'improvviso una piccola imbarcazione a vela sbaglia la manovra e si "incastra" nella traversa di prua! Usciamo a vedere incuriositi, ed è l'occasione per conoscere Michela, simpaticissima ragazza italiana in giro per il mondo a vela con Francesco.
Grazie alla stupenda disponibilità di Michela, Pablo scopre la vela sulle derive.... un altro mondo rispetto al catamarano! Per noi, un incontro con due persone bellissime, ed un'amicizia che sicuramente durerà nel tempo.






giovedì 4 febbraio 2010

Giro sul fiume

Il cayucco si avvicina. Nicolas e suo padre con Pascale e Francoise sono già a bordo.

Saliamo guardinghi su questa canoa scavata a mano in un unico tronco d’albero, la cui stabilità sembra pari a quella di una bottiglia.

Si tratta di un’imbarcazione lunga circa sei metri con un motore fuoribordo da 15 cavalli. Il capitano tenta di rassicurarci dicendo che il fondo é più spesso e quindi garantisce l’assetto ma il dubbio resta.

Imbarchiamo Daniel e Biserka con il figlioletto Alan e ci dirigiamo verso il lato opposto della baia. Come al solito dirigeremo verso un punto non meglio identificato lungo la riva uniformemente ricoperta di mangrovia.

Avvicinandoci percepiamo l’imboccatura del fiume, che doveva essere il Rio Mandinga, ma che a causa della scarsità d’acqua é stato tralasciato a favore di quest’altro di cui non ricordo il nome.

Una volta entrati, Bredio ed il capitano sollevano il motore e procedono a remi e con il bastone, tecnica decisamente efficace sui bassi fondali.

Aironi bianchi e cenerini sono posati sulle sponde e spesso sentiamo il canto stridulo dei pappagalli.

Ma il nostro obbiettivo sono i coccodrilli.

Sono animali schivi e guardinghi e per vederli dobbiamo cercare di arrivare vicino alle spianate di terra e sabbia senza fare il minimo rumore.

Vediamo diverse tracce ma nulla di più.

Armato della mia D2 scruto con lo zoom come se fosse un cannocchiale quando...Eccolo!

Un bestione fermo sulla sponda non si accorge del nostro arrivo.

Continuo a scattare mentre ci avviciniamo ma anche solo il rumore della macchina fotografica sembra un frastuono nel silenzio della foresta.

Dopo poco ci sente e scivola delicatamente nell’acqua fangosa.

Si trattiene per un po’ in superficie e possiamo ammirare la perfezione del suo adattamento all’ambiente fluviale. Si muove agilmente ed in modo praticamente invisibile. Le uniche parti che sporgono dalla superficie dell’acqua sono le narici e gli occhi.

Una vera macchina da caccia!

Ne vedremo tre in tutto il tragitto fino alla spiaggia di sabbia dove ci siamo fermati per uno spuntino. Nulla sulla via del ritorno lungo la quale abbiamo incrociato diversi cayucchi a motore che risalivano verso il villaggio che si trova qualche miglio più nell’entroterra.














martedì 2 febbraio 2010

Islas Robeson

Le ultime settimane sono state il nostro regalo per celebrare il viaggio a San Blas e cosi’, tra battute di pesca, esplorazioni e cene con gli amici, ci siamo trovati a raggiungere l’estremo ovest dell’arcipelago: le isole Robeson.

Questi sono davvero villaggi tradizionali, senza luce né acqua, dove solo poche barche osano spingersi.

Abbiamo già un amico da queste parti che, del resto, non tarda a farci visita.

Justino é un Kuna che abbiamo ingaggiato per un paio di giorni a fare lavoretti a bordo con cui si è creato un bel rapporto.

Sul posto facciamo la conoscenza di Bredio con il quale organizziamo un giro sul fiume in cayucco a motore. Bredio ha voluto a tutti i costi far conoscere Pablo a suo figlio, sigillando questa fratellanza con il dono di una piccola pagaia intagliata nel legno.
Siamo commossi e terremo caro questo regalo che viene dalla voglia di conoscersi e di sentirsi vicini ed uguali. Gracias Bredio!

lunedì 4 gennaio 2010

Venancio il Mola Maker

Venancio, il venditore delle più belle molas dell’arcipelago, é venuto a trovarci a bordo.

Il suo é uno show da non perdere. Ti riempie il pozzetto ricoprendolo con decine di molas sempre differenti e sempre bellissime e spesso ci accompagna in un viaggio attraverso la cultura Kuna spiegandoci le scene rappresentate su alcune molas a soggetto figurativo.

Impossibile resistere!







domenica 20 dicembre 2009

Le famiglie di Cayo Lemon

A terra sull’isola est conosciamo Inghy, una giovane Kuna che parla un buon spagnolo.

Sono parte della famiglia che possiede l’isola ed a turno ognuno trascorre li un periodo definito dal nonno.

Loro si fermeranno sull’isola sei mesi. Mi racconta che un tempo lo facevano per raccogliere le noci da cocco, ma ora non ce ne sono più tante ed allora vendono molas alle barche o organizzano pranzi secondo lo stile Kuna per i turisti di passaggio che a volte approdano sull’isola con le imbarcazioni locali.

Sono solo due donne, l’uomo che vediamo non è della famiglia. E’ un pescatore al quale hanno dato il permesso di stabilirsi per poter pescare e fornirgli il pesce che loro fanno affumicare e che trasportano periodicamente al villaggio.

Sull’isola nordovest invece abita Justino con sua moglie e la famiglia di sua moglie, 5 generazioni almeno.

Justino si propone come day worker a bordo per lavoretti vari e decidiamo di ingaggiarlo per lucidare gli acciai e dare una pulita allo scafo. Debbo dire che siamo ben felici di potergli offrire del lavoro. Ha tre figli, l’ultimo ha meno di un mese e lui si da un gran daffare.

Tornando a bordo per il pranzo inizia la visita di una serie di venditori da cui prenderemo una cernia di 6.5 kg, un pargo di 3 kg e tre aragoste…il tutto standocene all’ancora in un posto stupendo.

Niente male no?

















martedì 15 dicembre 2009

Il villaggio

Scendiamo a terra ormeggiando il dinghy ad un moletto di legno. Ci ritroviamo in un giardinetto davanti ad alcune capanne. Diverse donne sono intente a cucinare sul fuoco o a cucire molas.

I giovani ci salutano cordialmente, ed anche gli uomini sono cordiali ed a volte perfino loquaci. Le donne, specialmente le più anziane, mostrano una certa ostilità rispondendo al nostro saluto con un movimento della testa.

Ci addentriamo tra le strette viuzze passando accanto a queste capanne che non hanno pavimento ne mobili, in cui si cucina su fuoco di legna e si dorme su amache. I tetti traspirano fumo attraverso le foglie di palma e le pareti hanno solo una porta d’entrata ma non hanno finestre.

Non osiamo pensare come possa essere nella stagione delle piogge!

I ragazzini guardano i riccioli biondi di Pablo, le bimbe vogliono toccarlo, un gruppo di bimbi che giocava a palla si ferma notando il suo interesse e gli passa la palla per farlo giocare.

I bimbi sono più piccoli di corporatura rispetto a lui ma si muovono con più padronanza. Scopriamo che hanno 3, alcuni 4 anni e che sono più piccoli perché i Kuna sono piccoli…e si vede da subito!

Infiliamo una viuzza e Pablo vede una gallina che entra attraverso una porta. Ci si avvicina e subito esce una donna che lo prende in braccio e lo porta dentro.

Ci invitano ad entrare, ci chiedono da dove veniamo, i nostri nomi, sono gentili con il piccolo.

Scopriamo un giardino curatissimo con piante e fiori. Due donne stanno cucendo molas ed un uomo siede al fresco di un albero.

Ci soffermiamo a guardare il loro lavoro: rimarcabile perfezione!

Ci mostrano alcune molas e non possiamo resistere.

La situazione è talmente gradevole che gli chiediamo di poter fare una foto di ricordo.

Stiamo volutamente evitando di ritrarre persone perché ci sentiamo a disagio. Ci sembra di mancargli di rispetto entrando nei loro villaggi con i nostri occhi da turisti sempre pronti a rubare un’immagine, ma troppo di fretta per soffermarsi a capire..

Aspetteremo un po’ e per ora scattiamo solo in certe occasioni prendendoci il tempo per assaporare questa nuova avventura.









domenica 13 dicembre 2009

Cosa chiedere di più?

Ci siamo alzati presto, ed abbiamo assistito allo spettacolo dei pescatori Kuna che manovrando abilmente una rete fine fine montata su due rami hanno riempito le loro barche di pescilini piccoli piccoli... ci faranno anche loro la frittura?

Questa mattina è arrivato Apio che con il suo cayucco rifornisce di qualsiasi cosa le barche negli ancoraggi vicini. Oggi ci porta un magnifico King Crab al quale non sappiamo resistere e con ben 3 dollari, questa sera ci offriremo una cenetta da favola.


Nel pomeriggio sentiamo un soffio accanto alla barca ed usciamo increduli: tre globicefali stanno passando accanto alla barca!!??!!

Ma dove siamo arrivati?