La tappa di Bequia è l'occasione per Pablo di trascorrere la mattinata con un bimbo locale, che gentilmente condivide con lui album e colori. Colori e creatività al lavoro!
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giovedì 12 aprile 2012
domenica 29 maggio 2011
La Riviere Blanche
Siamo in cantiere da due settimane e la stanchezza si fa sentire. I nostri amici Nicola e Dominique riescono a strapparci per un giorno dalle nostre occupazioni per farci scoprire uno stupefacente angolino di Martinica: la Riviere Blanche. È uno dei corsi d'acqua più importanti di Martinica, da dove fra l'altro viene prelevata buona parte dell'acqua distribuita dall'acquedotto.
Trascorriamo una giornata stupenda, in una foresta tropicale rigogliosa, fra bagni rinfrescanti, giochi d'acqua e gare di barchette che la effervescente Dominique inventa per far divertire i bambini.
Gliene sono riconoscenti soprattutto Pablo, che con la barca in secca sente tantissimo la mancanza della nostra vita d'acqua, ed il nonno, che venutoci a trovare per qualche settimana può fare infine un po' di turismo!
Trascorriamo una giornata stupenda, in una foresta tropicale rigogliosa, fra bagni rinfrescanti, giochi d'acqua e gare di barchette che la effervescente Dominique inventa per far divertire i bambini.
Gliene sono riconoscenti soprattutto Pablo, che con la barca in secca sente tantissimo la mancanza della nostra vita d'acqua, ed il nonno, che venutoci a trovare per qualche settimana può fare infine un po' di turismo!
sabato 7 maggio 2011
A cena con vecchi amici...
Conosciamo Anne et Guy da moltissimi anni, da quando vennero in ecocrociera alle Grenadines a bordo di Elendil, nel 2003. Una splendida ecocrociera in famiglia, con i loro 3 bambini all'epoca piccolini...
Il loro viaggio in Martinica è stato l'occasione per una bella cena insieme, con due dei loro figli oramai grandi!
Il loro viaggio in Martinica è stato l'occasione per una bella cena insieme, con due dei loro figli oramai grandi!
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Cena con Anne, Guy ed i loro figli |
mercoledì 3 febbraio 2010
Cimitero Kuna
A poche decine di metri dall’ancoraggio vi é un fiume praticabile con i gommoni e non ci facciamo sfuggire l’occasione.
Prendiamo il nostro gommone e quello di Badinguet, carichiamo a bordo gli amici e le macchine fotografiche e via!
Risaliamo lentamente il corso d’acqua che si é scavato il cammino all’interno di una fitta vegetazione. L’acqua é torbida ed il fondale é spesso ostruito da tronchi e radici e conviene tenere il motore sbloccato ed in posizione rialzata.
Incrociamo diversi cayucchi carichi di ogni sorta di contenitore pieno d’acqua. Questa é un’attività fondamentale che motiva la posizione di ogni isola-villaggio sempre vicino al suo fiume, inesauribile riserva di acqua dolce.
Dalla sponda destra dei bambini ci salutano a grandi gesti. Due adulti si avvicinano alla riva e ci invitano a fermarci. Siamo curiosi!
Ormeggiamo i gommoni alle piante lungo la sponda e ci arrampichiamo lungo la ripida parete. Una volta in cima ci troviamo davanti uno spettacolo incredibile: sulla cima di una collinetta con vista sul fiume e sulle vallate circostanti vi é un cimitero Kuna.
Una decina di donne con altrettanti bambini e qualche ragazzo ci accolgono con cortesia ed un uomo, un agricoltore, si offre di raccontarci di cosa si tratta.
Siamo increduli!
Le tombe sono identificate da un rialzo della terra sul quale sono posti gli oggetti d’uso quotidiano del defunto: il suo piatto, la sua tazza, qualche oggetto...
Alcune sono riparate da un tetto, forse di famiglie di maggiori disponibilità, altre sono semplicemente in un angolino, magari all’ombra di un albero.
E’ importante che non gli manchi nulla per il viaggio e che i suoi oggetti gli restino vicini.
Le tombe dei bambini sono una stretta al cuore. Piccoli cumuli di terra con sopra un giochino e poco più.
Ci sembra di invadere uno spazio di intimità e cerchiamo di studiare gli sguardi di chi ci osserva, ma non sentiamo alcuna ostilità, anzi!
Facciamo appena in tempo a finire il nostro giro che le donne si avvicinano chiedendoci se possiamo riprenderle in foto.
Ci troviamo allora immersi in un’eccitazione generale, chi si sistema il velo sui capelli, chi si spolvera il vestito. I bambini poi sembrano dei modelli nati.
Il cimitero diventa, o forse lo é sempre stato, un luogo di vita. Un posto dove le persone si ritrovano per chiaccherare, per trascorrere del tempo coi loro defunti come se fossero ancora li’. Respiriamo un’aria di grande semplicità e naturalezza. Qualcosa che fa parte della vita e della natura e che viene vissuta come una naturale sequenza degli eventi.
Una cosa di cui siamo cosapevoli, ma di cui fuggiamo anche solo il pensiero nella nostra cultura.
Prendiamo il nostro gommone e quello di Badinguet, carichiamo a bordo gli amici e le macchine fotografiche e via!
Risaliamo lentamente il corso d’acqua che si é scavato il cammino all’interno di una fitta vegetazione. L’acqua é torbida ed il fondale é spesso ostruito da tronchi e radici e conviene tenere il motore sbloccato ed in posizione rialzata.
Incrociamo diversi cayucchi carichi di ogni sorta di contenitore pieno d’acqua. Questa é un’attività fondamentale che motiva la posizione di ogni isola-villaggio sempre vicino al suo fiume, inesauribile riserva di acqua dolce.
Dalla sponda destra dei bambini ci salutano a grandi gesti. Due adulti si avvicinano alla riva e ci invitano a fermarci. Siamo curiosi!
Ormeggiamo i gommoni alle piante lungo la sponda e ci arrampichiamo lungo la ripida parete. Una volta in cima ci troviamo davanti uno spettacolo incredibile: sulla cima di una collinetta con vista sul fiume e sulle vallate circostanti vi é un cimitero Kuna.
Una decina di donne con altrettanti bambini e qualche ragazzo ci accolgono con cortesia ed un uomo, un agricoltore, si offre di raccontarci di cosa si tratta.
Siamo increduli!
Le tombe sono identificate da un rialzo della terra sul quale sono posti gli oggetti d’uso quotidiano del defunto: il suo piatto, la sua tazza, qualche oggetto...
Alcune sono riparate da un tetto, forse di famiglie di maggiori disponibilità, altre sono semplicemente in un angolino, magari all’ombra di un albero.
E’ importante che non gli manchi nulla per il viaggio e che i suoi oggetti gli restino vicini.
Le tombe dei bambini sono una stretta al cuore. Piccoli cumuli di terra con sopra un giochino e poco più.
Ci sembra di invadere uno spazio di intimità e cerchiamo di studiare gli sguardi di chi ci osserva, ma non sentiamo alcuna ostilità, anzi!
Facciamo appena in tempo a finire il nostro giro che le donne si avvicinano chiedendoci se possiamo riprenderle in foto.
Ci troviamo allora immersi in un’eccitazione generale, chi si sistema il velo sui capelli, chi si spolvera il vestito. I bambini poi sembrano dei modelli nati.
Il cimitero diventa, o forse lo é sempre stato, un luogo di vita. Un posto dove le persone si ritrovano per chiaccherare, per trascorrere del tempo coi loro defunti come se fossero ancora li’. Respiriamo un’aria di grande semplicità e naturalezza. Qualcosa che fa parte della vita e della natura e che viene vissuta come una naturale sequenza degli eventi.
Una cosa di cui siamo cosapevoli, ma di cui fuggiamo anche solo il pensiero nella nostra cultura.
mercoledì 17 giugno 2009
Ecocrociera in famiglia? Sì!
I dieci giorni di questa crociera in famiglia sono trascorsi rapidamente, e dopo un'ultima veloce navigazione, resa emozionante da un groppo con pioggia e vento forte, ormeggiamo Aquarius a Young Island.
Beatrice, durante i primi contatti, ci chiese se l’esperienza fosse adatta ad una famiglia con tre bambini e senza esperienza di barca.
Il risultato e l’armonia che si è creata a bordo parlano da sé. Decisamente SI!
Ma il tutto ha funzionato grazie all’equilibrio di un insieme di ingredienti. I ragazzi sono vivaci come è giusto che sia ed i genitori hanno seguito ed accompagnato i loro figli in ogni fase della scoperta di questo mondo strano che è la barca.
Li hanno seguiti, con un’attenzione, un rispetto ed una capacità di spiegare ed argomentare ogni situazione che ci ha meravigliato.
Abbiamo sempre sostenuto che in barca più che mai ognuno è artefice della propria vacanza e questa Ecocrociera ne è la conferma.
Grazie Bea e Herman e grazie ragazzi!
Beatrice, durante i primi contatti, ci chiese se l’esperienza fosse adatta ad una famiglia con tre bambini e senza esperienza di barca.
Il risultato e l’armonia che si è creata a bordo parlano da sé. Decisamente SI!
Ma il tutto ha funzionato grazie all’equilibrio di un insieme di ingredienti. I ragazzi sono vivaci come è giusto che sia ed i genitori hanno seguito ed accompagnato i loro figli in ogni fase della scoperta di questo mondo strano che è la barca.
Li hanno seguiti, con un’attenzione, un rispetto ed una capacità di spiegare ed argomentare ogni situazione che ci ha meravigliato.
Abbiamo sempre sostenuto che in barca più che mai ognuno è artefice della propria vacanza e questa Ecocrociera ne è la conferma.
Grazie Bea e Herman e grazie ragazzi!
lunedì 15 giugno 2009
A spasso per Mayero
Una cosa che raramente riusciamo a fare d’inverno è dar fondo a Salt Whistle Bay sull’isola di Mayero. La baia è piccola e sempre affollata per cui Aquarius non trova quasi mai l’occasione si passarci la notte.
Oggi ci sono poche barche e riusciamo ad infilarci e saltare a terra per andare a vedere il tramonto dalla chiesa di Father Mark, un amico di vecchia data.
Ecco alcuni scatti di questo bel momento terrestre.

Oggi ci sono poche barche e riusciamo ad infilarci e saltare a terra per andare a vedere il tramonto dalla chiesa di Father Mark, un amico di vecchia data.
Ecco alcuni scatti di questo bel momento terrestre.

mercoledì 10 giugno 2009
Due giorni nel Natural Park
Questo posto è un incanto per tutti… ma per i bambini è un vero paradiso!
Mille conchiglie sulla spiaggia, le iguana, le noci di cocco e tutt’attorno un mare turchese che in questa stagione (con poco vento) lascia a bocca aperta anche noi.
Restiamo un paio di giorni esplorando tutt’intorno e, se non dimentico nulla, i ragazzi hanno potuto osservare: barracuda gigante, squalo pinna nera e squali nutrice, tartarughe, razza pastinaca e razza maculata, pesci pappagallo, scoiattolo, trombetta, farfalla, palla, scatola, ed altri ancora.

Mille conchiglie sulla spiaggia, le iguana, le noci di cocco e tutt’attorno un mare turchese che in questa stagione (con poco vento) lascia a bocca aperta anche noi.
Restiamo un paio di giorni esplorando tutt’intorno e, se non dimentico nulla, i ragazzi hanno potuto osservare: barracuda gigante, squalo pinna nera e squali nutrice, tartarughe, razza pastinaca e razza maculata, pesci pappagallo, scoiattolo, trombetta, farfalla, palla, scatola, ed altri ancora.

martedì 9 giugno 2009
Come una grande mamma!
Ieri abbiamo attraversato il breve canale che separa St. Vincent da Bequia e con poco più di un’ora di navigazione eravamo già in una delle più belle spiagge bianche delle Grenadines.
Oggi è la prima vera navigazione e siamo tutti curiosi... e forse un poco ansiosi di vedere come andrà.
Il vento è teso, il mare è mosso ed il cielo parzialmente nuvoloso. Ognuno trova il suo posticino comodo per la grande navigazione verso i Tobago Cays mentre Aquarius accosta di 90 gradi appena passata West End, si piega sottovento e si lancia nella sua galoppata.
In quel momento vediamo che la bellezza della barca tutta invelata che corre in un mare imbiancato di spruzzi cattura tutti, grandi e piccini!
Aquarius ci coccola e come una grande mamma ci protegge dando ad ognuno una calda sensazione di sicurezza. Qualcuno gioca, altri guardano i salti infiniti degli exoceti (i pesci volanti), altri ancora dormono della grossa…e qualcuno ciuccia in una sensazione di totale benessere.
Siamo partiti un po’ tardi ma le giornate sono più lunghe in questo periodo dell’anno e riusciamo a dar fondo all’ancora davanti a Petit Bateau appena prima del tramonto.
Welcome to the Tobago Cays!

Oggi è la prima vera navigazione e siamo tutti curiosi... e forse un poco ansiosi di vedere come andrà.
Il vento è teso, il mare è mosso ed il cielo parzialmente nuvoloso. Ognuno trova il suo posticino comodo per la grande navigazione verso i Tobago Cays mentre Aquarius accosta di 90 gradi appena passata West End, si piega sottovento e si lancia nella sua galoppata.
In quel momento vediamo che la bellezza della barca tutta invelata che corre in un mare imbiancato di spruzzi cattura tutti, grandi e piccini!
Aquarius ci coccola e come una grande mamma ci protegge dando ad ognuno una calda sensazione di sicurezza. Qualcuno gioca, altri guardano i salti infiniti degli exoceti (i pesci volanti), altri ancora dormono della grossa…e qualcuno ciuccia in una sensazione di totale benessere.
Siamo partiti un po’ tardi ma le giornate sono più lunghe in questo periodo dell’anno e riusciamo a dar fondo all’ancora davanti a Petit Bateau appena prima del tramonto.
Welcome to the Tobago Cays!

lunedì 8 giugno 2009
4 bambini a bordo!
Per combattere la crisi abbiamo visto adottare svariate ricette qui ai Caraibi: chi offre un’escursione compresa nel prezzo, chi è tornato ai prezzi del 2006, chi offre l’aperitivo e così via. Fin qui tutto bene!
In Martinica e Guadalupa c’è chi ha deciso che il costo della vita è troppo alto ed ha indetto uno sciopero selvaggio di oltre un mese pretendendo un aumento degli stipendi e l’abbassamento del prezzo di un centinaio di prodotti di base. Peccato che aumentando gli stipendi sono aumentati i costi generali e così se è sceso il prezzo di un centinaio di generi alimentari è però salito tutto il resto. Ma bravi!
Poi abbiamo le compagnie aeree che, seguendo l’esempio di molti governi, hanno inserito il cosiddetto “ Fuel Surcharge” all’epoca del petrolio a 150$ al barile…ma si sono ben guardate di toglierlo ora che siamo tornati a livelli normali. Complimenti!
Infine abbiamo, sempre tra le compagnie aeree, l’esempio illuminato della Liat che per proteggersi dalla crisi ha raddoppiato i prezzi dei voli, raddoppiando nel contempo i disservizi ed i ritardi. Mavalà!
Nonostante la Liat , finalmente i nostri nuovi amici arrivano a bordo! In tutto siamo 8! Quattro adulti e quattro bambini! Pablo fa gli onori di bordo a quelli della sua classe ( +o-) e in poco tempo ci ritroviamo sparpagliati per la barca come se tutti fossimo sempre stati li.

In Martinica e Guadalupa c’è chi ha deciso che il costo della vita è troppo alto ed ha indetto uno sciopero selvaggio di oltre un mese pretendendo un aumento degli stipendi e l’abbassamento del prezzo di un centinaio di prodotti di base. Peccato che aumentando gli stipendi sono aumentati i costi generali e così se è sceso il prezzo di un centinaio di generi alimentari è però salito tutto il resto. Ma bravi!
Poi abbiamo le compagnie aeree che, seguendo l’esempio di molti governi, hanno inserito il cosiddetto “ Fuel Surcharge” all’epoca del petrolio a 150$ al barile…ma si sono ben guardate di toglierlo ora che siamo tornati a livelli normali. Complimenti!
Infine abbiamo, sempre tra le compagnie aeree, l’esempio illuminato della Liat che per proteggersi dalla crisi ha raddoppiato i prezzi dei voli, raddoppiando nel contempo i disservizi ed i ritardi. Mavalà!
Nonostante la Liat , finalmente i nostri nuovi amici arrivano a bordo! In tutto siamo 8! Quattro adulti e quattro bambini! Pablo fa gli onori di bordo a quelli della sua classe ( +o-) e in poco tempo ci ritroviamo sparpagliati per la barca come se tutti fossimo sempre stati li.

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