sabato 30 dicembre 2006

Finalmente un bel bagno! Ai piedi del palmeto sulle secche in mezzo alla baia.
Il gommone ancorato alla boa e la luce calda del pomeriggio si uniscono ai giochi dell’acqua dolce portata dal fiume che crea strani effetti a contatto con l’acqua di mare.
Anche qui ci sono tanti alberi di Natale!



venerdì 29 dicembre 2006

Rieccoci in ecocrociera!

A bordo c’è nuovo entusiasmo e tanta voglia di fare vela con vento a favore.
Il rientro dal Venezuela è stato infatti tutto controvento.
Abbiamo lasciato Martinica nella scia e siamo in rotta verso sud con un aliseo da E.NE a 25 nodi.
Aquarius sfoggia una carena pitturata di nuovo e giocando tra le onde fila a 9 nodi in un mare bianco di schiuma.
Giulia e Simona, le nostre giovani marinarette si godono il sole dei Carabi mentre posano per una foto con lo sfondo dei “Pitoni” di St. Lucia.


lunedì 25 dicembre 2006

Buon Natale!

La sera di Natale a Union.

Di solito siamo in Martinica e trascorriamo questa festa con i nostri amici Nicola e Dominique, ma quest’anno siamo ancora in viaggio e ci troviamo a passare il Natale soli soletti in rada...
Sarà pericoloso???!!!?

Vinello, linguine all’aragosta, buona musica e…Buon Natale a tutti!



martedì 12 dicembre 2006

Grenadines!

Ventiquattro ore di navigazione: la barca é una statua di sale e noi siamo emozionati come fosse la prima volta che vediamo le Grenadines.

Abbiamo avuto una discreta fortuna, il vento non era molto ed il mare non troppo formato... poiché era contrario meglio così!

A cicli di sei ore, legati al movimento di mamma-luna, la corrente ci ha aiutati o respinti, fatto guadagnare qualche grado nell'angolo di risalita, o fatto deprimere guardando sul cartografico la nostra rotta mirare verso le isole Vergini anziché la nostra meta.

Buttiamo l'ancora in Tirrel Bay, a Carriacou, stranamente piena di barche. Il tramonto non sembra reale.

Cumuli di bel tempo spinti dall'aliseo su di un mare piatto protetto dall'isola.
E' difficile credere che fino a poco fa eravamo la fuori a prendere spruzzi sussultando ad ogni ondata. Tenendo conto della frequenza media dell'onda percepita a bordo (funzione del suo periodo e dalla nostra velocità di avanzamento contro di essa), ovvero circa 1 onda ogni 3 secondi, in 24 ore di navigazione siamo a quasi 30.000 onde superate tra Testigos e Carriacou! Niente male è?

Riprendiamo subito le buone abitudini con un bel aperitivo da contemplazione.

Le Grenadines sono sempre una scoperta....

domenica 10 dicembre 2006

Ispirazioni d’argento

Il nostro tempo libero è stato raro, per non dire nullo, ormai da diversi anni.
La realizzazione dei programmi di Delphinia nei Caraibi ci ha assorbito totalmente.

Non ricordiamo a quando risale l’ultima volta che abbiamo avuto del tempo per noi e dopo un paio di giorni trascorsi tra nuotate ed esplorazioni ci viene voglia di rispolverare una vecchia passione: la creazione di gioielli.

Non si tratta in realtà di semplici gioielli ma di “Segni di viaggio”, nati dal mare e dalla simbologia delle civiltà antiche. Un percorso intrecciato tra natura e storia.

Utilizziamo una tecnica particolare attraverso cui l’argento puro viene plasmato in tre dimensioni per poi essere rifinito a più riprese prima di passare per l’alta temperatura.

Ne nascono dei pezzi unici realizzati a mano che esprimono messaggi ed emozioni attraverso la forma. Cominciamo per mostrarvene qualcuno, fra cui un "riccio-dollaro" e due versioni del "doppio twist". E' un simbolo prezioso ed importante: per i Maori rappresenta il legame dell'amicizia, due vite che diventano una per l'eternità.




sabato 9 dicembre 2006

Isole Testigos

“ I Testimoni” in spagnolo, come a testimoniare di una natura incontaminata modellata dal perenne soffio dell’Aliseo.

Le prime isole de Venezuela sul prolungamento della catena delle piccole Antille. Un piccolo insediamento di pescatori su Testigo Grande ed una base militare su Guana.
Quest’ultima provvede ad alcuni bisogni di base tipo il pronto soccorso e la scuola per gli abitanti civili.

Vi ci abbiamo organizzato qualche eco-crociera e l’impressione di “sospensione” dal mondo e dal tempo ha catturato tutti gli amici con cui abbiamo condiviso il viaggio.

Ora siamo qui da soli. Aquarius più una manciata di barche si dondola all’ancora a Playa Real protetta dalla lingua di sabbia che unisce Testigo Grande con Testigo Pequena. Qui vive il vecchio Chonchon, nella cui capanna si ritrovano i navigatori per quattro chiacchiere o una birra.

Partiamo alla volta degli strapiombi ad est, dove l’oceano picchia instancabilmente la roccia viva.

Siamo nella zona delle “dinamiche”, dove fregate, sule e pellicani planano senza sforzo in osservazione dei banchi di pesce. Ogni tanto, come dietro un ordine silenzioso, partono in velocità per tuffarsi sul loro banchetto.

Non abbiamo mai visto tanti uccelli. Migliaia! Evidentemente il cibo non scarseggia.
Tra le rocce, giochi d’acqua che rimbombano alti negli anfratti ed in mezzo al nulla… piantine grasse minuscole aggrappate alla vita con forti radici ornate da magnifici fiorellini gialli.
Ma come faranno?

Quest’estate ha piovuto! Cosa rara da queste parti, ed il versante nord di Testigo Pequena è pieno di cactus. Proviamo ugualmente a fare il giro ma dopo diversi tentativi per trovare un percorso siamo costretti a rinunciare. Lo scenario che si apre verso gli scogli a nord vale comunque il viaggio.



















martedì 5 dicembre 2006

Finalmente in mare!

Salpiamo all'alba, e Puerto La Cruz dorme ancora profondamente. Il vicino francese si sveglia, insonnolito, ci saluta e torna a dormire senza dire nulla.

Usciamo in mare, e l'orizzonte é appena più chiaro del cielo. La luna é ancora magnifica sopra l'isola Borracha, tramonterà fra poco.

Le navi all'ancora nell'immensa baia ronzano piano, qualcuno é fuori di guardia.
Il mare é calmissimo, non c'é una bava di vento, e ronziamo anche noi, piano piano, le torri del Morro diventano sempre più piccole ed il mare davanti a noi sempre più grande...

I delfini! Vengono a salutarci, un bel gruppo di stenelle maculate, e poi sfilano di poppa, come se anche loro avessero qualcosa di molto importante da fare, oggi.

Noi andiamo sino a Margarita, l'isola del turismo e del divertimento, ma anche il posto dove potremo fare le formalità di uscita e, speriamo, gasolio (anche questo é diventato difficile da comprare).

Il sole si leva, vediamo partire il ferry e poi via via la navigazione, i pescherecci che rientrano, qualche barca a vela, poche, qualche barca a motore.

A pranzo, un bel panino di "Branzi" ci riporta per un secondo in Italia, in Val Brembana... Grazie Barbie!!

Navighiamo tutto il giorno ed arriviamo a Porlamar proprio in tempo per dar fondo con l'ultima luce. Siamo fortunati, troviamo subito il barcozzo che vende il diesel ed ha ancora a bordo esattamente quello che ci serve! Con il pieno fatto siamo già a buon punto: domani le formalità e poi via!





lunedì 4 dicembre 2006

Elezioni, il giorno dopo...

La giornata di ieri é trascorsa tranquilla. Abbiamo pranzato con i nostri amici argentini Fernando e Roxana, che lavorano come equipaggio su una barca privata. Nell'emisfero sud ora é estate e le scuole sono chiuse: li ha raggiunti per navigare con loro qualche mese loro figlia Mariana, che ha 11 anni.

Chiaccherare con gli amici sudamericani é sempre un grande piacere, é come aprire la finestra su un altro mondo. Sia che si parli di navigazione e di avventure veliche, sia che l'argomento siano i viaggi "terrestri", il loro concetto di distanze é veramente ampio e smisurato per noi della vecchia, quanto piccola, Europa.

Come tutti gli stranieri, abbiamo evitato accuratamente di uscire dalla zona "protetta" del marina, ed abbiamo seguito l'evoluzione delle votazioni attraverso internet e la TV. Le informazioni sono contradditorie, molti parlano di brogli di vario tipo, favoriti dal nuovo sistema di voto elettronico che "giocherebbe" con le schede bianche (già sentita questa storia...).

La cosa più importante é che non ci sono disordini. Vediamo alla TV immense file di gente che aspetta di poter votare, e la Presidente del Comitato Elettorale che compare spesso a garantire la regolarità dello svolgimento.

Verso sera torniamo a bordo. Tentiamo di connetterci ad internet per rispondere ai molti mail che si sono accumulati, ma con scarso successo. Il wi-fi di Bahia Redonda infatti ha cambiato due cose da quando siamo tornati: la prima é che é diventato gratuito, la seconda é che praticamente non funziona quasi più per niente!

Il risultato elettorale viene diffuso in serata: Chavez ha vinto. Si parla di molti brogli, ma, ovviamente, nessuno può giurare. E' piuttosto strano vedere che i membri del Comitato Elettorale, organo che dovrebbe essere imparziale, festeggiano il delinearsi della vittoria di Chavez mentre stanno contando i voti....

Per strada iniziano a sentirsi i botti dei festeggianti, ma la situazione, per fortuna, resta molto tranquilla. I timori dei venezuelani non si sono verificati... o forse si?

Aquarius é pronta, ne abbiamo approfittato per dare anche una bella mano di impregnante sul teck. Domani salperemo verso Margarita, poi Testigos e le Grenadines. Si tratta di una navigazione poco gradevole, con vento, mare e corrente contrari. Per tutto il primo tratto, sin dopo Testigos, la corrente provocata dell'Orinoco che sfocia in mare é come un immenso tapis-roulant contrario, che ci obbligherà a fare tanti bordi e tanta strada in più... Grenadines... arriviamo!!!



sabato 2 dicembre 2006

Anche noi in fila...

Sabato mattina, riproviamo a fare la spesa. Ci presentiamo alle porte del supermercato un'ora prima dell'apertura. I venezuelani sono abituati a vivere in coda, si fa la coda per qualunque cosa. Ultimamente le più lunghe sono quelle per comprare lo zucchero, che per motivi inspiegati manca sul mercato da quasi tre mesi.
In questi giorni si vedono anche le code davanti ai bancomat: alle scorse elezioni le banche hanno bloccato i prelievi di contante per settimane.

Eccoci dunque, anche noi in coda: e' presto, facciamo colazione con un empanada (solo al formaggio, quelle dolci di mattina non ci sono... logico, no?), un succo di frutta... Quando si spalancano le porte del supermercato ci precipitiamo dentro. Con una corsa forsennata fra gli scaffali riusciamo a prendere quello che ci serve (fra cui una bella dose di pasta italiana) e passare alle casse prima che arrivino tutti!

Wow, e' fatta! Carichiamo tutto sul gommone, con questa sensazione di conquista che probabilmente condividiamo con i venezuelani che riescono ad ottenere, sgomitando, quello che invece spetterebbe a chiunque di diritto.

venerdì 1 dicembre 2006

Chiacchere a serrande abbassate

Abbiamo ordinato del materiale ed ovviamente non e' pronto. Doveva esserci due giorni fa, ma il negoziante ci chiede di tornare fra due ore. Sappiamo bene che e' impossibile, ma riteniamo di poter fare altre cose nel frattempo e decidiamo di dargli l'opportunità.
Al nostro ritorno, due ore dopo, naturalmente non e' pronto, ed il campionario delle scuse e veramente notevole: arriviamo sino alle malattie della nonna, senza dimenticare l'incidente subito dal suo tecnico circa 10 anni fa. Poi, complice l'ora tarda ed il negozio vuoto, il discorso scivola verso la politica...

Dice cose che fanno riflettere... Lui è contro Chavez, ed è contro questa forma di governo. Nonostante ciò, spera che Chavez vinca: solo così si eviteranno i disordini...
Poco prima eravamo al supermercato, dove abbiamo tentato,vanamente, di fare la spesa. Centinaia, migliaia di persone stavano comprando qualunque cosa, i carrelli erano introvabili, nella normalità apparente con cui il Venezuela affronta le elezioni, nel cuore della gente, in verità, qualcosa non va e c'é molta apprensione ed incertezza per il domani.

Mi vengono in mente i toni della politica in Italia... Siamo dei bambini viziati, così abituati alla struttura solida della legalità da poter urlare al lupo senza correre alcun rischio. Neanche immaginiamo (o ricordiamo) cosa vuol dire temere che la legalità all'improvviso non ci sia più, e che non ci sia più sicurezza per chi la pensi diversamente...

La nostra barca e' pronta a salpare, mentre quasi tutte queste persone non possono scegliere.