venerdì 1 dicembre 2006

Chiacchere a serrande abbassate

Abbiamo ordinato del materiale ed ovviamente non e' pronto. Doveva esserci due giorni fa, ma il negoziante ci chiede di tornare fra due ore. Sappiamo bene che e' impossibile, ma riteniamo di poter fare altre cose nel frattempo e decidiamo di dargli l'opportunità.
Al nostro ritorno, due ore dopo, naturalmente non e' pronto, ed il campionario delle scuse e veramente notevole: arriviamo sino alle malattie della nonna, senza dimenticare l'incidente subito dal suo tecnico circa 10 anni fa. Poi, complice l'ora tarda ed il negozio vuoto, il discorso scivola verso la politica...

Dice cose che fanno riflettere... Lui è contro Chavez, ed è contro questa forma di governo. Nonostante ciò, spera che Chavez vinca: solo così si eviteranno i disordini...
Poco prima eravamo al supermercato, dove abbiamo tentato,vanamente, di fare la spesa. Centinaia, migliaia di persone stavano comprando qualunque cosa, i carrelli erano introvabili, nella normalità apparente con cui il Venezuela affronta le elezioni, nel cuore della gente, in verità, qualcosa non va e c'é molta apprensione ed incertezza per il domani.

Mi vengono in mente i toni della politica in Italia... Siamo dei bambini viziati, così abituati alla struttura solida della legalità da poter urlare al lupo senza correre alcun rischio. Neanche immaginiamo (o ricordiamo) cosa vuol dire temere che la legalità all'improvviso non ci sia più, e che non ci sia più sicurezza per chi la pensi diversamente...

La nostra barca e' pronta a salpare, mentre quasi tutte queste persone non possono scegliere.

Nessun commento: