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venerdì 18 febbraio 2011

Escursione alle Dark View falls

Insieme a Carlos, prendiamo il taxi per andare a vedere le cascate di Dark View.
Un'escursione che con una breve camminata ci porta nel cuore delle foresta tropicale.

Nel pomeriggio una breve navigazione ci riporta a Blue Lagoon: passiamo davanti all'arco dei "Pirati dei Caraibi", ed ecco i delfini che vengono a giocare con Selavì!


Si parte!

Vista di Cumberland Bay

Le baie di Saint Vincent sono scoscese.

Eccoci al bivio... l'antico ponte di bambù o ponte nuovo?

Scalini intagliati nei tronchi

La prima cascata

Vegetazione lussureggiante

Ecco la seconda cascata!

Stupenda!

Ma cosa ha trovato Carlos?

Un gamberetto di fiume!

Discesa nel torrente

Il sentiero è immerso nella vegetazione

L'Arco dei Pirati!

Arrivano i delfini!

Che foto!


giovedì 25 novembre 2010

I delfini!

L'alba e' il mio momento privilegiato, quando dopo i turni di notte tutti a bordo dormono e Pablito si sveglia (mi sveglia) alle prime luci. L'Oceano si accende piano piano di tutte le tonalità' dell'arancio e del rosso, prima di cedere all'irrompere dell'azzurro splendente, alla luce abbagliante del sole.

Pablo mi chiede di uscire, ed io mi stupisco ogni giorno di come questo bimbo ancora piccolo desideri ammirare in silenzio lo spettacolo della natura che si risveglia sul mare.

Le nostre giornate trascorrono veloci. Al mattino, mentre tutti riposano, scegliamo giochi "silenziosi": il collage, i colori, costruiamo razzi ed aerei con le bottiglie di plastica e consumiamo la scorta di vinavil e fogli colorati.
Al pomeriggio spazio ai giochi "rumorosi": si puo' correre e saltare, volendo anche cantare, ma il divertimento massimo e'... saltare sulla rete!

Pablo e' un grande osservatore del mare, avvista per primo le navi e le altre barche, ed ecco arrivare i nostri compagni di viaggio preferiti: i delfini!!

domenica 5 settembre 2010

Alboran

Selavi' scivola silenziosamente navigando verso ovest sotto spinnaker con 15 nodi di vento a favore. Decisamente cominciamo a prendere piacere ai numerosi vantaggi di questa bella barca.

I delfini vengono a trovarci e ci tengono compagnia per qualche ora, per nulla disturbati dal traffico commerciale che si fa davvero intenso.

Pablo fa navigare nel mare le barchette di carta, augurando ad ognuna un buon viaggio mentre si allontana nella scia!






lunedì 19 luglio 2010

La prima navigazione

Salpiamo con calma per goderci la magia di questa prima navigazione.

Un battesimo di 450 miglia per raggiungere La Corsica segna l’inizio di questa nuova avventura che ci trova emozionati come ragazzini ai primi bordi, curiosi di vedere come funziona e meravigliati di fronte alla magia delle prime accelerazioni sotto vela.

E’ la realizzazione di tutti i progetti iniziati tanti mesi fa e che in certi momenti abbiamo temuto di non riuscire a portare a termine che oggi sentiamo vibrare sotto di noi.

C’é poco vento ed avanziamo a motore a sette nodi senza forzare l’andatura.
Siamo contenti di aver ripreso il mare ed aspettiamo il vento per vedere cosa ha dentro il nostro bolide.

Dovremo arrivare fino al canale di Minorca per trovare una quindicina di nodi al traverso e sentire finalmente l’energia di questo bel catamarano che, in tutta tranquillità accelera fino a dieci nodi senza fare una piega.

E’ una bella emozione. Prendo il timone immaginandomi poche sensazioni alla ruota ed invece scopro con piacere che la barca é nervosa e comunicativa e che risponde alle raffiche con pura accelerazione senza particolare tendenza orziera. Una vera scoperta!

Purtroppo il vento non dura a lungo e ben presto ci ritroviamo a motore su un mare d’olio. L’occasione é ghiotta per un bel riposino sulla rete di prua dove ben presto un gruppo di stenelle striate ci viene a dare il benvenuto in mare.
Fin dai tempi dell’Alpa 11.50 mi é sempre capitato cosi’: i momenti importanti sono sempre stati salutati dalle stenelle. Sarà un segnale?
I delfini adorano surfare nell’onda di prua...ed il catamarano di prue ne ha due!
E’ meraviglioso vederli passare sotto la rete per andare da uno scafo all’altro. Possiamo quasi toccarli!


















martedì 1 dicembre 2009

San Blas!

Verso le quattro del mattino il vento é diminuito ed é girato in poppa. Orziamo diverse volte per mantenere andatura e velocità, ma prima che sorga il sole dobbiamo chiudere il genoa e mettere motore. Speravamo davvero di galoppare a vela fino all’arrivo.


Siamo 30 miglia da Cayo Holandes quando un incontro formidabile ci conferma una teoria che avevamo da tempo. Una pinna nera supera Aquarius e senza sforzo si mette sotto la prua. Qualche evoluzione e poi…un salto! Completamente fuori dall’acqua a pochi metri da noi.

Neanche il tempo di prendere la macchina fotografica che un secondo siluro nero lungo almeno 5 metri si mette al nostro fianco. La sagoma è affusolata e potente. Sono due Pseudorche, madre e figlio, e ci hanno appena dato, in questa regione così poco conosciuta dal punto di vista cetaceo, un benvenuto dei più desiderati e calorosi.

A meno di 10 miglia ad Holandes avvistiamo un gruppo di stenelle maculate che rapidamente ci circonda. Saltano e si contendono il baffo di prua come tutti gli individui della loro specie. Una mamma con il suo cucciolo nuotano in perfetta sincronia appena a dritta della barca. Il piccolo ha appena pochi mesi ed è una meraviglia vedere come sta incollato alla madre mentre fanno rapide evoluzioni a prua di Aquarius.

Cominciamo ad intravedere le prime isole, o meglio le palme da cocco che le ricoprono. Ne vediamo molte verso sinistra ma nulla in direzione della nostra meta.

Ce ne stiamo belli spaparanzati a poppa all’ombra delle vele ed ogni tanto allunghiamo il naso cercando le “nostre” isole.

Siamo col fiato corto perché il sole sta calando e noi, all’arrivo, dovremo attraversare una serie di reef che ostruiscono l’ingresso. Il cielo è appena nuvoloso e basta davvero poco per ritrovarci obbligati a dar fondo fuori dalla baia fino a domattina.

Eccole! Finalmente ci siamo! Vediamo la meta di questo lungo viaggio prendere rapidamente forma sull’orizzonte. Isole, palme, reef frangenti. Una barca incagliata spunta in mezzo alle onde sulla barriera e ci vengono i brividi al pensare di come un bel sogno possa infrangersi così, in un lampo, per un semplice ritardo sulla tabella di marcia.

Dai, abbiamo ancora una buona luce!

Doppiamo Tiadup, all’estremita sud est del gruppo che forma i Cayos Holandes orientali, passiamo la prima secca e…siamo in paradiso!

Il mare turchese cangiante è cristallino e le passe si vedono chiaramente. Tutt’intorno piccole isole di sabbia bianca coperte di palme, sí ma non come uno s’immagina! Sono davvero piene di palme da cocco da non saper più dove metterne.

Proseguiamo l’entrata, passiamo un reef che sporge da Piriadup, poi accostiamo verso Banedup lasciando le due secche sulla sinistra.

Qualche barca ormeggiata. La gente ci saluta. Arriviamo in uno specchio d’acqua con tre metri di profondità e diamo fondo all’ancora. Tutt’intorno i colori del reef ed il silenzio rotto solo dalle onde che si infrangono sulla barriera.

Siamo li, tutti e tre a guardarci intorno senza parole.

E’ come se tutti i posti più belli che abbiamo visto durante i nostri viaggi si fossero riuniti qui.

Ripensiamo alla prima volta in cui ci siamo detti: “e se andassimo a San Blas?”

Ed ora eccoci qua amici! Ce l’abbiamo fatta!

Siamo arrivati in fondo a questo viaggio a lungo desiderato, pronti ad iniziare una nuova avventura alla scoperta di queste isole meravigliose.





















mercoledì 25 marzo 2009

Back to Martinique

Siamo a St. Vincent e, anche se un po’ controvoglia, lasciamo le Grenadines per rientrare in Martinica.
Nulla di che, solo che preferiamo stare a fare bagni alle Grenadines piuttosto che a lavorare in porto in Martinica.
C’è poco vento e tentiamo di approfittare al meglio passando sopravento all’isola.

In realtà facciamo comunque tutto a motore però, passando sotto costa possiamo vedere l’avanzamento dei lavori per l’aeroporto internazionale e ci immaginiamo cosa diventerà quest’isola quando il turismo, facilitato dalle migliori connessioni aeree, invaderà quello che è stato finora un luogo a privilegio di pochi.

Passato l’estremo nord-est riusciamo a mettere vela e attraversare il canale verso S. Lucia.
Stop per la notte in rada a Pigeon Island e via per la Martinica di buon mattino.
A metà strada siamo in danza con i lagenodelfini. E pensare che sono una specie così rara, qui ne incontriamo spesso. Riusciamo ad attraversare indenni il campo di boette da pesca davanti alle Saline ed entriamo infine a Sant’Anne. Un ultimo pranzetto un rada e poi giù che si ricomincia!