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martedì 29 settembre 2009

Klein Bonarie

Oggi ci siamo promessi una mattinata di spiaggia. Armati di pinne e maschera, paletta e secchiello, dolcini e succo di frutta partiamo in gommone verso l’isoletta di Klein Bonarie che dista poco meno di un miglio dall’ancoraggio.

Arriviamo e siamo soli. Sulla spiaggia solo le impronte dei Sand Piper in cerca di piccoli crostacei da mangiare. Una pace incredibile.

Passeggiando sul bagnasciuga vediamo quattro tartarughe che brucano tranquille su una prateria a pochi metri dalla spiaggia.

Emozionante!

Nicolas e Pascale ci raggiungono e ci godiamo questo momento di tranquillità tutti insieme.

Con un compagno di immersioni si può pensare allo snorkeling: io e Nicolas partiamo per un giro di fotografia subacquea lungo la parete che ci sembra più interessante.

I fondali sono bellissimi, i pesci sono tanti ed assolutamente fiduciosi, tanto da permettere foto a distanza davvero ravvicinata.

Effettivamente il fatto che nessuno li peschi da diversi anni dà i suoi risultati.












domenica 27 settembre 2009

In esplorazione

MARCO! MARCO! Strilla un altoparlante.

Usciamo e vediamo il Badinguet dei nostri amici Nicolas e Pascale che finalmente sono riusciti a raggiungerci e con i quali proseguiremo il viaggio fino a San Blas. “Bonsoir les amis, heureux de vous retrouver”.

E’ così che ci si lascia e ci si ritrova tra le barche in viaggio. A volte ci si perde di vista per anni ma poi, magicamente, si riconosce qualche dettaglio di una barca ed ecco che le rotte tornano ad incrociarsi.

Avevamo intenzione di affittare un fuoristrada per fare un giro di un paio di giorni sull’isola, ne parliamo a Nicolas che prende al volo l’occasione e programmiamo tutto per l’indomani mattina.

Affittiamo un Pick up Toyota e siamo proprio felici di cominciare questa avventura terrestre. La macchina non è male, ma già dai primi metri si sente che non ha nulla a che vedere con il nostro fedele Toy che riposa tranquillo nel fienile di Zio Beppe.

Il primo giorno lo dedichiamo alla costa sud ed una parte della costa est, mentre l'indomani faremo la costa ovest ed il parco di Washington Slagbaai.

Scopriamo un’isola dai paesaggi cangianti tra il deserto lunare e le saline, tra insenature incantevoli e colline di cactus. Su Bonarie vivono oltre 200 specie di uccelli tra cui pappagalli, falchi e fenicotteri rosa otre ad iguane terrestri ed asini selvatici.

Il giro si rivela una scoperta e non ci stanchiamo di esplorare ogni stradina per visitare ogni posto che ci stuzzica la curiosità.

Come potrete immaginare abbiamo scattato una quantità industriale di fotografie quindi vi illustreremo le cose più belle in un tentativo di selezione.



























giovedì 24 settembre 2009

Bonarie Antille Olandesi

L’isola ci appare secca e ventosa, piatta a sud ed appena collinare a nord, con costruzioni piuttosto curate sui toni dell’ocra.
Tutto è molto pulito ed organizzato, l’acqua è trasparente ed anche sotto il molo commerciale si vedono pesci pappagallo, pesci scatola e magnifici snapper.
Bonarie è un parco marino e lungo tutto il perimetro ci sono siti di diving segnalati da boe cilindriche gialle poste lungo la parete corallina.
Si lascia il gommone al dock del Kareel’s bar che sarà una tappa d’obbligo per l’happy hour delle 5 nei prossimi giorni.
La piccola comunità di naviganti si identifica al volo ed entro la sera siamo già invitati ad unirci ad un gruppo di canadesi. Sentiamo già un’aria diversa delle Grenadines, le barche che transitano per Bonarie sono in viaggio verso Panama, il Pacifico, la Nuova Zelanda ed alcuni per il giro del mondo ed i discorsi da bar spaziano sui cinque continenti.

Il primo impatto comunque ci lascia piuttosto delusi: l’acqua sembra bella ma in realtà c’è un sacco di sospensione di dubbia natura, non c’è una spiaggia praticabile vicino alla barca, la boa d’ormeggio obbligatoria costa 10 dollari al giorno e per andare a fare il bagno all’isoletta di Klein Bonarie si devono pagare altri 10 dollari.

Tutto è giustificato dalla presenza del Parco, ma poi scopriamo che non esiste neanche un sistema di raccolta differenziata e che lattine, vetro ed umido finiscono tutti nello stesso sacchetto.
Insomma! Sembra che qui tutto sia fatto per spremere i turisti piuttosto che per ottenere le risorse necessarie ad un vero programma di conservazione.