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mercoledì 14 aprile 2010

GO!

Pablo sei pronto? Si!

Negli ultimi giorni abbiamo spiegato a Pablo che stiamo per iniziare una navigazione lunga e che rimarremo in mare per tanti giorni e tante notti.

Lui é pronto! Si lascia mettere la sua cintura di sicurezza e chiede di essere assicurato al gancio che abbiamo predisposto in pozzetto.

E’ mercoledi’ mattina, terminiamo le ultime cose sotto una pioggerellina poco invitante. Il vento é da nord est sui 20 nodi. Praticamente sul naso. Se queste sono le buone condizioni ci si chiede come sarebbero state quelle cattive!

Stiamo per partire per una delle navigazioni più dure dell’area caraibica che, a seconda della meteo e della strategia, potrà essere: dura, pessima, o terribile...che allegria!

Prepariamo una bella pentolata di pasta e patate con il rosmarino, cosi’ per un paio di giorni sopravviviamo.

Salpiamo l’ancora, la assicuriamo solidamente in coperta e sigilliamo il passaggio della catena per evitare ingresso d’acqua nelle ingavonate.

Facciamo un giro delle barche all’ancoraggio per salutare gli amici al riparo sotto i loro tendalini. Qualcuno ci chiede  “ dove andate?” “In Martinica!”

Occhi sgranati, senza parole; “ Ma, direttamente?” “Beh, abbiamo una barca a vela, faremo come si puo’!” “Bon courage !”

Grazie, ne abbiamo bisogno.

Issiamo le due rande a una mano, la trinchetta e via attraverso la passe.

Facciamo il giro da nord attorno a Green Island e ripassiamo davanti all’ancoraggio al di fuori della barriera. Sappiamo che tutti ci stanno osservando. Che qualcuno un po’ ci invidia per il coraggio che abbiamo nell’affrontare questa navigazione, ma nessuno vorrebbe essere al nostro posto!

Risaliamo contro vento con vele e motore fino a passare i bassi fondali a sud est di Coco Bandero, poi prendiamo rotta diretta per passare a Nord di Cartagena.

Il vento é calato ed il mare é aumentato, come sempre da queste parti, e proseguiamo a motore a riparo nel nostro bel pozzetto.

martedì 13 aprile 2010

Starting Blocks

Efficacia innanzitutto! In teoria abbiamo due giorni per fare provviste e preparare la barca per il viaggio di rientro verso la Martinica ed abbiamo cercato di stilare una lista di cose indispensabili che dovremo effettuare per poter partire.

Faremo provviste a Narganà, poi ci sposteremo a Green Island per terminare i controlli.

Le provviste sono esigue. Ormai la stagione delle barche volge al termine ed i pochi negozietti sono già in versione da bassa stagione.

Riusciamo comunque a metterci a bordo il necessario e comunque speriamo di poter pescare lungo il cammino.

A Green Island inizia il vero lavoro: sartiame, attrezzatura velica, gli avvolgifiocco, centraggio dei pesi, pompe di sentina, motore principale, faccio il pieno d’acqua prima di stoccare il dissalatore, attrezzatura da pesca, bidone stagno, asta IOR, procedure d’emergenza.

Aquarius é una gran barca ed ogni controllo termina con una nota OK!

Procediamo benissimo!

Gli amici che sono qui all’ancoraggio non osano avvicinarsi. Sanno che quello che ci aspetta é un viaggio molto impegnativo e che la preparazione é un requisito fondamentale per la riuscita.

Il martedi’ arriva veloce come un lampo e la lista non é ancora finita. Ci serve più tempo!

Per fortuna la carta meteo conferma l’apertura della finestra ma con un po’ di ritardo, il che collima con i nostri tempi.

domenica 11 aprile 2010

L’ultima crociera a San Blas

Arrivano i nuovi ospiti riscaldati da un magnifico sole.

Siamo contenti perché con tempo buono possiamo farci qualche ancoraggio nuovo andando alla ricerca delle vie di accesso.

Entreremo fino in fondo al fiordo di Cayo Holandes andando poi a passeggiare raccogliendo conchiglie sui bassi fondali emersi con la bassa marea.

Lo scenario é lunare e sembra di essere soli al mondo.

Nel pomeriggio andiamo a pescare vicino al reef esterno in un fondale di poco più di due metri che a prima vista ci era sembrato comodo da raggiungere ma privo d’interesse.

La corrente é forte e dopo aver conquistato a fatica una zona con qualche bella testa di corallo cominciamo a vederci intorno enormi banchi di parghi rossi, dei carite ( king macarel) sfrecciano curiosi e giganteschi banchi di carangidi ci girano attorno.

Il primo a venire a tiro é un bel pargo rosso, poi é la volta dei carangidi e ne prendero’ tre di tutto rispetto. Intorno é ormai pieno di squali pinna nera e nutrice e più di una volta mi sono trovato con il pesce a tiro e lo squalo in mezzo pronto a saltare sulla preda.

L’aqua é bassa, trasparente e luminosissima. Un’enorme quantità di pesci di ogni specie si divide la zona con una decina di squali che dovro’ spesso pungere con l’arpione per allontanare dalla traiettoria di tiro.

Rientriamo a bordo con la pescata più spettacolare della stagione e con negli occhi delle immagini emozionanti ed indimenticabili.

Inutile dire cosa abbiamo avuto per cena. Carpaccio di carangide e pargo alla brace accompagnati da un prosecchino fresco. Life is not easy...for the fish!

Proseguiamo il giro e quando iniziamo la rotta di ritorno ci sentiamo con Enzo sul VHF.

“ Quando pensate di partire?” Ci chiede. “ L’idea é di prepararci e metterci in st.by dal prossimo fine settimana”. “Beh, peccato” Dice lui. “ Martedi’ si aprira una bella finestra e sarebbe stato il momento buono per traversare”.

Qualche minuto di panico per realizzare che non possiamo rischiare di perdere quest’occasione.

Abbiamo ancora due giorni di crociera ma se ci diamo dentro possiamo provare ad essere pronti per partire martedi’ o al più tardi mercoledi’.

Ok, si puo’ fare!

Ci godiamo gli ultimi giorni a San Blas ma già cominciamo a mentalizzarci alla partenza ed approfitto della navigazione tranquilla per portarmi avanti su alcuni controlli dell’attrezzatura.

Siamo di ritorno a Narganà. I nostri amici prendono la strada di casa a malincuore. Abbiamo trascorso dei giorni decisamente rilassanti e noi siamo davvero contenti di aver risposto positivamente al loro mail che ci ha fatto incontrare in quest’angolo di mondo.

Prossimo appuntamento: Grenadines!

















giovedì 1 aprile 2010

Iniziano i preparativi

A questo punto siamo decisissimi a metterci a testa bassa per intraprendere la rotta del ritorno, quando un mail disarmante ricevuto in una calda giornata d’inverno ci ha fatto rivedere i piani.

E cosi’ eccoci pronti per l’ultima “si prometto, é l’ultima!” crociera della stagione.

Già vedo accorciarsi i tempi per i preparativi alla partenza e decido di approfittare di un recente carico di gasolio ricevuto da Paco per fare il pieno ad Aquarius.

Il sistema é semplice! Vai a terra e ordini a Paco la quantità in galloni di cui hai bisogno. Lui li fa preparare dal suo aiutante che riempie 10 taniche da cinque galloni ciascuna e li carica sul cayucco. Poi ti arriva sottobordo, ti aiuta a metterle in coperta tre a tre e con una manichetta munita di una sorta di pompetta manuale a sbattimento si travasa il carburante nel serbatoio.

Ovvio, al distributore é più comodo, ma qui non c’é scelta e siamo contenti di aver comunque la possibilità di rifornirci.

In mezza mattinata faremo 800 litri di carburante compresi un centinaio di litri nelle taniche e già ci sentiamo più tranquilli.


martedì 30 marzo 2010

Medici senza frontiere

Siamo a Narganà sotto un sole cocente. Ironia della sorte! Domani arrivano Richi e Nello che finalmente riusciamo ad avere a bordo insieme a Marco e Lulù. Ci provavamo da anni senza successo ed ora eccoli qua!

L’aeroporto a tiro di gommone é di una comodità unica e basta sentire il rumore sulla testa per avere il tempo di scendere e ricevere tutti all’arrivo.

Abbiamo il piacere di avere a bordo, insieme ai nostri vecchi amici, anche Roberto e Daniela che dopo i primi cinque minuti di adattamento entreranno a pieno titolo nel turbinio di scherzi e di battute che caratterizzeranno tutta la crociera grazie all’inarrestabile energia di Nello.

Passeremo insieme dei giorni bellissimi, delle veleggiate memorabili, delle mangiate sopraffine e delle chiaccherate infinite.

La crociera se ne va via in un soffio ma scrive un’altra riga indelebile nell’ormai lunga lista di avventure che abbiamo vissuto insieme a voi, cari amici, che ci avete sempre dato fiducia seguendoci in ogni nostro viaggio. Grazie di cuore!

(Foto di Richi)

























martedì 2 marzo 2010

Welcome back

Ieri abbiamo imbarcato le provviste puntualmente ricevute da Julian di Tienda Haidi che fin dal nostro arrivo a San Blas é diventato il nostro fornitore ufficiale. Fino ad un paio di anni fa per approvvigionarsi da queste parti bisognava prendere l’aereo per Panama City, trascorrerci una giornata e rientrare l’indomani.

Oggi la strada che collega Carti’ a Panama ha aperto un nuovo business per chi ha voglia di darsi da fare ed ha semplificato la vita alle barche che trascorrono più di qualche settimana nell’arcipelago.

L’aereo di Air Panama vola su Aquarius. Eccoli! Sono arrivati!

Prendo il gommone e volo verso il pontile dell’aeroporto.

Non sono ancora arrivato che già scorgo lo sguardo di Domy che mi cerca tra la gente. Eccolo!!

Un lungo abbraccio. Non ci vediamo da un anno e la volta scorsa eravamo alle Grenadines.

Il tempo si preannuncia splendido e dopo un primo assaggio di Kuna Yala a Coco Bandero decidiamo di approfittare del mare calmo per andare in un ancoraggio generalmente rollante/ Isla Puyadas.

Viaggeremo con il Gardelin di Enzo e Nadia, grandi conoscitori della zona e persone di grande disponibilità.

Puyadas é un’isola con una bellissima spiaggia e con un reef di sopravento che non dimentichero’ mai!

Fin dal primo momento ho l’impressione di essere in mare aperto. Grandi crepacci si aprono sotto di me e per quanto tutto sia tranquillo l’onda lunga di risacca rende difficile gli appostamenti.

Più sotto girano un paio di squali ma non si avvicinano. Due aquile di mare fanno avanti e indietro restando in zona e scrutandomi con curiosità.

Faccio diverse discese appostandomi tra le roccie e vedo i parghi più grossi che abbia mai visto. Ne ho uno a tiro ad un paio di metri che farà più di una quindicina di chili. La fiocina parte, colpisce e rimbalza!

OK, ci riprovo. Scendo ancora e vedo un’altro bestione avvicinarsi. Tiro, colpisco...e rimbalza ancora.

La punta della tahitiana con dardo a tre faccie é ben affilata ma cio’ nonostante continuero’ a rimbalzare sui pesci senza riuscire a portarne a casa nemmeno uno.

Rientro a bordo a metà tra l’incredulo e il demoralizzato ma di sicuro avendo visto uno dei fondali più impressionanti della mia vita.

Continueremo la crociera spostandoci da un posto bello ad uno bellissimo in assoluta libertà: Cayo Holandes, Cayo Limon, Carti’, Cangombia, Isla Verde...un viaggio nella natura e nel mondo Kuna accompagnato da buona cucina e divertimento.







Le foto di Carlo

Come in passato, anche quest’anno Carlo ha saputo cogliere con energia i momenti più intensi della crociera e noi ne approfittiamo per pubblicare alcune delle sue immagini.

Grazie Carlo e grazie ragazzi per essere stati con noi in quest’ennesima avventura!











martedì 16 febbraio 2010

Bambi, Bambi, qui Ciccio Pasticcio. Cammo bulu.

Dieci giorni sono trascorsi in un soffio tra belle veleggiate e grandiose mangiate di pesce ed aragoste.


La buona compagnia ci ha fatto trascorrere momenti preziosi in armonia ed i ragazzi sono subito entrati in sintonia con la vita in Ecocrociera.

Molti i momenti da ricordare, ma posso affermare che Dario resterà a lungo nei ricordi di Pablo grazie alle sue storie dei camionisti Bambi e Ciccio Pasticcio.

Le avventure dei due camionisti (Bambi é il soprannome che si é dato Pablo) hanno fatto sognare e viaggiare per mezzo mondo il nostro piccolo ed io mi trovero’ con un arduo compito nel sostituire Dario nel suo ruolo di conta storie.

Ci provero’ e vi sapro’ dire

Grazie ragazzi, alla prossima!





venerdì 5 febbraio 2010

Ma non dovevate arrivare domani??

Domani avremmo dovuto imbarcare Dario e Lucia per una crociera di dieci giorni. La barca é pronta e questa mattina ci siamo messi in mare di buon ora per raggiungere Narganà per completare le provviste.

Il vento é buono e viaggiamo tranquilli quando squilla il telefono.

“Ciao sono Dario, siamo arrivati!”

Ma non dovevate arrivare domani??

“Ehhh, mi sono sbagliato ma non importa, prenderemo un albergo”

Perdindirindina! Ma quale albergo? Non siamo mica a Panama City!

Aspettateci, siamo in navigazione. Acceleriamo e veniamo a prendervi!

Qualche minuto ed Aquarius spiega tutte le sue vele e si fionda a tutta velocità verso Narganà, che dista circa trenta miglia.

Navighiamo velocissimi spinti da un bel vento di bolina larga e poco dopo mezzogiorno diamo fondo nella baia.

Io mi precipito giù con il gommone ed all’arrivo trovo il sorriso di Dario che con il suo accento veneto mi dice di essersi sbagliato e che in effetti aveva il volo prenotato per l’indomani ma che essendo arrivato all’aeroporto questa mattina alle sei aveva chiesto di poter partire comunque...ed eccoli qua!

Poco male. Ce l’abbiamo fatta! Pranziamo tutti al Nali’s bar con un bel pollo grigliato con patatine fritte...e la crociera comincia!











giovedì 4 febbraio 2010

Giro sul fiume

Il cayucco si avvicina. Nicolas e suo padre con Pascale e Francoise sono già a bordo.

Saliamo guardinghi su questa canoa scavata a mano in un unico tronco d’albero, la cui stabilità sembra pari a quella di una bottiglia.

Si tratta di un’imbarcazione lunga circa sei metri con un motore fuoribordo da 15 cavalli. Il capitano tenta di rassicurarci dicendo che il fondo é più spesso e quindi garantisce l’assetto ma il dubbio resta.

Imbarchiamo Daniel e Biserka con il figlioletto Alan e ci dirigiamo verso il lato opposto della baia. Come al solito dirigeremo verso un punto non meglio identificato lungo la riva uniformemente ricoperta di mangrovia.

Avvicinandoci percepiamo l’imboccatura del fiume, che doveva essere il Rio Mandinga, ma che a causa della scarsità d’acqua é stato tralasciato a favore di quest’altro di cui non ricordo il nome.

Una volta entrati, Bredio ed il capitano sollevano il motore e procedono a remi e con il bastone, tecnica decisamente efficace sui bassi fondali.

Aironi bianchi e cenerini sono posati sulle sponde e spesso sentiamo il canto stridulo dei pappagalli.

Ma il nostro obbiettivo sono i coccodrilli.

Sono animali schivi e guardinghi e per vederli dobbiamo cercare di arrivare vicino alle spianate di terra e sabbia senza fare il minimo rumore.

Vediamo diverse tracce ma nulla di più.

Armato della mia D2 scruto con lo zoom come se fosse un cannocchiale quando...Eccolo!

Un bestione fermo sulla sponda non si accorge del nostro arrivo.

Continuo a scattare mentre ci avviciniamo ma anche solo il rumore della macchina fotografica sembra un frastuono nel silenzio della foresta.

Dopo poco ci sente e scivola delicatamente nell’acqua fangosa.

Si trattiene per un po’ in superficie e possiamo ammirare la perfezione del suo adattamento all’ambiente fluviale. Si muove agilmente ed in modo praticamente invisibile. Le uniche parti che sporgono dalla superficie dell’acqua sono le narici e gli occhi.

Una vera macchina da caccia!

Ne vedremo tre in tutto il tragitto fino alla spiaggia di sabbia dove ci siamo fermati per uno spuntino. Nulla sulla via del ritorno lungo la quale abbiamo incrociato diversi cayucchi a motore che risalivano verso il villaggio che si trova qualche miglio più nell’entroterra.