C’é voluto oltre un mese per scovarla, sonnecchiante in un porticciolo delle Baleari in attesa di qualcuno che sapesse riaccendere la sua fierezza.
Noi l’abbiamo riconosciuta subito. Non era lucida e infiocchettata e c’erano diversi lavori da fare per metterla a punto, ma sotto quest’aria un po’ dismessa batteva forte il cuore di un catamarano d’alto mare.
L’abbiamo risvegliato e ci siamo fatti riconoscere. Con qualche settimana di lavoro incessante siamo riusciti a tirare fuori quel gioiellino che oggi é il tammo Selavi’, come lo chiama Pablo.
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