Scrutiamo un mare calmo appena increspato da un filo di vento, quel tanto che ci serve per avanzare a vela durante la nostra giornata di osservazione.
Mentre Enrica lavora sottocoperta con idrofono e plotter gli altri sono in postazione a cercare lungo la linea dell'orizzonte il segno di un soffio o un salto di delfino.
Proprio ieri siamo arrivati ad una cinquantina di metri da un grosso capodoglio ma si é immerso prima che potessimo avvicinarlo.
Oggi anche i delfini sembrano andati in gita fuori porta e nulla muove sotto un sole bruciante finché...
Il dorso si incurva leggermente appena sopra la superficie, la pinna dorsale fende l'acqua cercando di smuoverla il meno possibile, un soffio appena visibile e via di nuovo sott'acqua.
Eccoli a fianco ad Aquarius, una banda di sei "giovanotti" di stenella maculata in perlustrazione e poco lontano il grosso del gruppo. Riusciamo a vedere parecchi piccoli che nuotano fianco a fianco con le loro mamme. Quanta tenerezza!
Andiamo un po' più avanti e ci fermiamo sulla loro rotta con vele ridotte e motore spento. In silenzio il gruppo si apre per passare dai due lati della barca per poi ricongiungersi più in la.
Non é un incontro particolarmente vivace ma forse proprio questa tranquillità fa percepire più chiaramente che non si tratta di uno show ma di un momento naturale di vita di gruppo e noi abbiamo il privilegio di esserci in mezzo.
Cerchiamo di disturbare il meno possibile mentre ascoltiamo sull'impianto di bordo le vocalizzazioni ed i clics delle stenelle che proseguono la loro rotta verso sud.
Quando dopo circa un'oretta ci separiamo ho l'impressione che tutti siano esausti.
Sarà il caldo o l'emozione? Comunque a bordo c'é una bell'aria di soddisfazione e di riflessione.
Facciamo rotta verso Young Island. Anche questa ecocrociera é giunta al termine.
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