Sabato mattina, riproviamo a fare la spesa. Ci presentiamo alle porte del supermercato un'ora prima dell'apertura. I venezuelani sono abituati a vivere in coda, si fa la coda per qualunque cosa. Ultimamente le più lunghe sono quelle per comprare lo zucchero, che per motivi inspiegati manca sul mercato da quasi tre mesi.
In questi giorni si vedono anche le code davanti ai bancomat: alle scorse elezioni le banche hanno bloccato i prelievi di contante per settimane.
Eccoci dunque, anche noi in coda: e' presto, facciamo colazione con un empanada (solo al formaggio, quelle dolci di mattina non ci sono... logico, no?), un succo di frutta... Quando si spalancano le porte del supermercato ci precipitiamo dentro. Con una corsa forsennata fra gli scaffali riusciamo a prendere quello che ci serve (fra cui una bella dose di pasta italiana) e passare alle casse prima che arrivino tutti!
Wow, e' fatta! Carichiamo tutto sul gommone, con questa sensazione di conquista che probabilmente condividiamo con i venezuelani che riescono ad ottenere, sgomitando, quello che invece spetterebbe a chiunque di diritto.
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