domenica 4 ottobre 2009

Domenica a Curacao

E’ mattina presto e già ci pregustiamo una giornata di relax e magari anche un bagnetto. Elena ci ha indicato una spiaggia a portata di gommone dove vanno i local a fare il bagno.

Una flotta di barchini a vela tira bordi tra le barche risalendo la baia di bolina. E’ il periodo delle regate e sono tutti piuttosto carichi.

La bella atmosfera di regata viene presto sopraffatta da una barca a motore che, passando in mezzo ai barchini, sfreccia a non meno di 30 nodi a pochi metri dalle barche all’ancora, raccogliendo qualche inevitabile dissenso. Mi viene quasi voglia di chiamare il guardacoste per segnalare l’episodio.

Non passa una mezz’ora che le barche a motore in, diciamo, eccesso di velocità si moltiplicano, si rincorrono, si inseguono, si sorpassano in un fragore di migliaia di cavalli imbizzarriti sollevando onde ripide e nervose.

Ma dove siamo finiti?

In questo paese dove le barche di passaggio sono obbligate a prostrarsi ai piedi di una legge tortuosa, i motoscafisti del posto possono in tutta tranquillità esprimere il loro tasso di testosterone lanciando al massimo i loro cavalli attraversando a tutta velocità quello che è praticamente l’unico ancoraggio autorizzato dell’isola.

Le barche all’ancora saltano e rollano in un mare agitato dal passaggio dei motoscafi costringendo tutti ad una giornata da relegati a bordo perché, in queste condizioni, attraversare la baia è un vero suicidio. In tutto questo, oggi che è domenica, non si è visto neanche un guardacoste.

Ma cosa aspettano? Che ci sia un incidente con qualche morto prima di intervenire?

L’evidenza salta all’occhio ineluttabile. In tutte le sue forme d’interazione con il mondo dei navigatori quest’isola non mostra il minimo rispetto né del tempo, né della tranquillità né tantomeno della sicurezza dei turisti marinai.
Per anche il più becero controllore del traffico marittimo è evidente il pericolo causato dai motoscafi ed in ogni paese, anche in via di sviluppo, la velocità in prossimità della costa è limitata.

Evidentemente i motoscafisti sono anche i notabili dell’isola, anzi, probabilmente anche il controllore del traffico sfreccia con il suo motoscafo e quindi, visto che a subire sono le barche di passaggio…beh non ci sono regole al riguardo.

Ma bravi!

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